3 domande (più 2): intervista allo scrittore e poeta Renzo Paris

Cattivi soggetti, di Renzo Paris(Iacobelli Editore)
Cattivi soggetti, di Renzo Paris(Iacobelli Editore)

“…gli scrittori veri non sono tanti e non sono i giornalisti, i calciatori, i politici, anzi loro hanno avvelenato i lettori…” (Renzo Paris*)

Lei scrive da anni, ormai. Se la sente di dirci quando, secondo lei, la grande editoria italiana ha cominciato ad ammalarsi cercando nuovi clienti invece di veri lettori?

Negli anni Ottanta l’editoria pensò di rinnovare il parco giochi e alzò i compensi agli esordienti, che nei decenni precedenti, per la verità, erano stati pochi. Il mercato innanzitutto, il vitino dello scrittore, la facilità di lettura. Nelle case editrici decidono soltanto i distributori, nel bene e nel male. Di qui il romanzo di genere, introdotto dall’avanguardista Umberto Eco.

Ha insegnato a lungo. Cosa c’era di bello nell’insegnamento di un tempo e perché oggi insegnare è sempre più difficile?

Ho insegnato nelle scuole di ogni ordine e grado, per finire all’Università. Mi sono sempre divertito con gli studenti ricettivi, pochi per la verità. Negli ultimi anni però il numero di quelli lucidi si è assottigliato. Anch’io però sono invecchiato, non saprei.

Scrivere, secondo lei, cambia la realtà circostante? Se sì, mi piacerebbe sapere perché.

Scrivere cambia la realtà interiore, innanzitutto, accresce la sensibilità, e poi, alla lontana, certo può anche cambiare la realtà esteriore, ma molto alla lontana.

Scrivono in tanti, oggi. Scrivono i politici, gli attori e i calciatori. Solo i veri scrittori smettono di scrivere, talvolta perché pensano di non aver più niente da dire. Pensa esista un tempo per “dosare” la scrittura?

Scrivono tutti oggi, forse anche per via della disoccupazione di chi si è laureato e prova anche con la scrittura, ma gli scrittori veri non sono tanti e non sono i giornalisti, i calciatori, i politici, anzi loro hanno avvelenato i lettori che non sanno più riconoscere la pericolosità della scrittura. Il mio prossimo libro si chiama “Il fumo bianco” (Elliot editore) ed è una raccolta di poesia scritte negli ultimi vent’anni.

Ci racconti di un oggetto della sua infanzia che la rappresenta.

Ho trascorso la mia infanzia in Abruzzo, fino a tredici anni. I giocattoli ce li facevamo con le nostre mani, ed erano cavalli, carretti e monopattini. Ero affezionato a una statuina di San Pietro di bronzo che aveva un volto molto malinconico. Ne parlai nel mio romanzo “La croce tatuata”(Fazi editore) che fa parte della mia trilogia marsicana.

Renzo Paris* Poeta, narratore, saggista e insegnante è nato a Celano (AQ) nel 1944. Negli anni ha pubblicato diversi libri, fra i più noti: Cani sciolti (Transeuropa, 1988, tradotto in Francia), Frecce avvelenate (Bompiani, 1974), Filo da torcere (Feltrinelli, 1982), Le luci di Roma (Theoria, 1990), Squatter (Castelvecchi, 1999), Ultimi dispacci della notte (Fazi, 1999, tradotto in Germania). Ha raccolto le sue poesie in Album di famiglia (Guanda, 1990). Nel 1988 ha pubblicato un libro autobiografico sul ’68 (Cattivi soggetti, Editori Riuniti), nel 1995 Romanzi di culto (Castelvecchi) e un anno dopo la biografia di Alberto Moravia Una vita controvoglia (Giunti). Negli ultimi anni, altri  suoi libri  sono stati pubblicati da diversi editori italiani e stranieri. Ha tradotto e commentato le poesie di Corbière, Apollinaire, Prévert. Il suo ultimo libro è: Cattivi soggetti. Gli ultimi fuochi del Novecento(Iacobelli Editore,2013)

 © Mario Schiavone, per Inkistolio: Storie Orticanti.  RIPRODUZIONE TESTI RISERVATA.

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