
“…Mettiamoci nei panni di un ET che plana sulla Terra dopo un volo di fantastilioni di anni luce nel vuoto e in sostanze ostili alla vita…”(Stefano Paolo Giussani*)
Hai scritto a lungo per diversi quotidiani e riviste, occupandoti per lo più di questioni ambientali. Forse prima di tanti altri. Perché hai a cuore un tema così bello ma molto strumentalizzato dai media contemporanei?
Per un motivo pragmatico: così non si può andare avanti. Mettiamoci nei panni di un ET che plana sulla Terra dopo un volo di fantastilioni di anni luce nel vuoto e in sostanze ostili alla vita. Arriva qui e scopre una bolla di aria (quasi) pulita con cascate, mari, montagne, boschi lussureggianti, città d’arte. Un attimo dopo scopre però anche Porto Marghera o i megaimpianti dell’industrializzazione selvaggia, gli scarichi, il costumare senza pensare al riutilizzo… Secondo voi cosa penserebbe?
Sei anche un autore di storie. Pubblichi per la piccola editoria, pur collaborando per grandi quotidiani e riviste distribuite ovunque. C’è molto umanità e umiltà in alcuni pezzi della piccola editoria italiana. Anche se non produce grandi cifre per alcuni editori piccoli l’importante è sostenere(con capitali personali e non pubblici) gli autori bravi. Tu come ti sei trovato con il tuo primo editore?
Quella con il mio editore è una conoscenza di anni nata nel settore geografico, sono soddisfatto per la fiducia e per come sono stato appoggiato. L’anello mancante tra i piccoli e il pubblico è semmai la distribuzione. Esistono ottimi piccoli editori e ottimi autori che non riescono ad arrivare al pubblico come meriterebbero per causa della distribuzione. Non penso di essere un ottimo scrittore, ma la mia fortuna e di conseguenza quella del mio editore è stato il tam tam della rete che attraverso la comunità gay mi ha permesso di diffondere il messaggio.
Sei anche un blogger: internet ha cambiato il tuo rapporto con la scrittura?
No. cioè un po’ sì, nel senso che non è cambiato il senso, ma il modo. Scrivere per il blog mi ha aiutato ad essere più istintivo e cercare la notizia che incuriosisse senza essere futile. Una bella lezione anche per chi scrive da molto.
Vorresti consigliare, ai molti vacanzieri italiani folli, come fare a NON ABBANDONARE GLI ANIMALI per andare in vacanza?
Ne ho appena scritto ( http://lecoista.blogspot.it/2013/07/abbandonare-e-un-reato-oltre-che-da.html ) e penso che il problema non vada dimenticato, MAI. Non credo che chi ha in testa di abbandonare un animale cambierebbe idea ascoltandomi se non mi conosce personalmente. Piuttosto lancio un appello. Credo molto in chi mi segue e ha la sensibilità di capire che un amico o un collega o un vicino stanno per fare questo gesto scellerato: andate e parlateci, mostrategli video, fategli capire che non esistono contratti di affetto a termine. Poi non esitate a denunciare e scattare una foto se vi capita a tiro il delinquente che non conoscete, la denuncia a carabinieri e forestali può essere anonima.
Parlaci, se ti va, del libro che porti in giro per presentazioni in questi giorni!
“L’ultima onda del lago” nasce dall’intreccio di episodi realmente accaduti sul finire della seconda guerra mondiale: la fuga degli ebrei da Milano, le persecuzioni nazifasciste, il contrabbando, la storia della comunità omo di Milano che però ancora non si poteva definire così. Dopo le prime presentazioni, sono continuate le richieste per parlare di questo ultimo aspetto che è praticamente inesistente nella letteratura italiana. Sono sempre tempestato di domande da ragazzi e partecipo volentieri agli incontri perché credo fermamente che la storia non sia lineare ma ciclica ed è giusto che non si perda occasione per ricordarlo. Quel che è successo può riaccadere. Soprattutto mi affascina pensare che anche qualcuno dei partigiani fosse gay, come ha recentemente ricordato Zeffirelli, e ha lottato per darci la libertà. Nel contempo, per lo stesso motivo mi infastidisce pensare che a distanza di decenni dall’assemblea costituente non si sia fatto nulla per riconoscere i diritti delle coppie formate da gente dello stesso sesso. Con l’ultima onda del lago, e ancora di più con il prossimo romanzo, conto di ribadire questo messaggio. Sarei contento di lasciare un piccolo contributo e mi basterebbe che, leggendomi, anche un solo ragazzo o uomo avesse trovato la forza per accettarsi e combattere. La Resistenza oggi è più facile ma non è finita.
Stefano Paolo Giussani è giornalista ambientale e scrittore. Ha collaborato negli anni con il Corriere della Sera, R. Viaggi e attualmente scrive per La Repubblica e The Huffington Post. Il suo ultimo libro è questo: http://www.ibs.it/code/9788875111724/giussani-stefano-p/ultima-onda-del-lago.html.
Ha un blog molto attivo che parla- fra le altre cose- di problemi ( e questioni belle) ambientali: http://lecoista.blogspot.it/
© Mario Schiavone per Inkistolio: Storie orticanti. RIPRODUZIONE RISERVATA DEI TESTI
Rispondi