5 domande a Enzo Fileno Carabba un autore divertito e divertente!

"Enzo vede la luce" è un'elaborazione di di Francesco Coinu.(Fotografo  che coglie le illuminazioni.)  Tutti i diritti riservati.
“Enzo vede la luce” è una elaborazione grafica di Francesco Coinu.(Fotografo che coglie le illuminazioni.)
Tutti i diritti riservati.

“Dato che sono cresciuto in una famiglia non religiosa, e che mia mamma mandava via il prete quando cercava di benedire la casa, per me le religioni hanno sempre rappresentato un mondo proibito e misterioso…” (Enzo Fileno Carabba*)

La foresta finale è un libro che mi è piaciuto un sacco. Come hai raccolto il materiale narrativo all’epoca?

Il materiale narrativo che è alla base della Foresta Finale più che raccoglierlo l’ho versato. In quel libro confluiscono, semplicemente, alcune mie grandi passioni: le immersioni in mare e i giri a piedi per i boschi.  All’epoca lavoravo (per così dire) presso un centro sub e facevo grandi camminate nei boschi. Cercavo luoghi che fossero rifugi.  Magari pericolosi, ma rifugi. Del resto non ho mai smesso di cercarli. C’è quindi una forte base reale, trattata però con un spirito fantastico. Infatti, per far prima, ho immaginato una foresta che si sviluppasse anche in mare. Un altro elemento importante nel libro è costituito dalla religione. Dato che sono cresciuto in una famiglia non religiosa, e che mia mamma mandava via il prete quando cercava di benedire la casa, per me le religioni hanno sempre rappresentato un mondo proibito e misterioso.  Ma anche attraente: magari se mia madre avesse lasciato entrare il prete sarebbero accadute cose fantastiche. Su questo punto della religione (se posso chiamarlo punto) effettivamente mi sono documentato e continuo a documentarmi. Ma sono partito in ritardo rispetto alle persone normali che hanno fatto catechismo per cui continuo a non capirci niente. Questo per me è un grande stimolo.

In Francia alcuni tuoi libri vendono benissimo. Forse, perdonami se dico una sciocchezza, più che in Italia. Non è questo che interessa…né sono i numeri che fanno la cifra di un autore. Però, se io andassi in giro mettendo manifesti con sopra scritto:  COMPRATE (Sempre di più!) I LIBRI DI ENZO FILENO CARABBA… tu come la prenderesti?

Affiggere manifesti con scritto “Comprate i libri di Enzo Fileno Carabba?” Devi farlo. La prenderei benissimo. In generale, è bello che un autore desideri che la gente compri i suoi libri. E’ brutto quando le vendite diventano l’unico criterio di giudizio. Voglio dire: trovo ributtanti le pubblicità che dicono cose tipo “un autore da un milione di copie”. Però vorrei vendere un milione di copie. In questo non c’è contraddizione.

Non ci crederai mai, ma è tutto vero. Ogni anno, il giorno di San Serafino guardo il calendario e penso al tuo personaggio Serafino Mang. Ti manca? (A me sì . Ho perso “La regola del silenzio” in un trasloco. Maledizione.)

“La regola del silenzio” è il mio libro più complesso, quando l’ho scritto ero diverso, ma non ho niente contro quello che ero. Il libro parla di reincarnazione. Io alla reincarnazione ci credo perché l’ho già sperimentata in vita.  Prima ero favorevole ai grossi sforzi, anche a quelli della mente. Ora non più. Non stanchiamoci inutilmente.  Però mi ricordo di Serafino Mang (il protagonista della Regola del silenzio) e  forse, a volte, mi manca.

Ci sono libri che cambiano la vita degli autori e libri che cambiano la vita degi librai-lettori. Alcune tue storie, anni fa, mi colpirono così tanto che prima di un lungo viaggio verso Berlino… decisi di portare con me solo tre libri. Uno era il tuo. Non ti dico quale: secondo me è il tuo più bel libro. C’è un tuo libro a cui sei più legato?

Non lo so. Un libro a cui sono  legato è Con un poco di zucchero, perché si ispira a due persone vere a cui ho voluto molto bene. Sono anche legato a Pessimi segnali, perché in quel romanzo ho dato libertà di parola alla parte più critica del mio carattere. Mi rendo conto che a questa domanda sto rispondendo in modo troppo vago, questo dipende dal fatto che in realtà il libro a cui sono legato più profondamente  esiste ma non è ancora uscito.

Forse ho chiesto troppo fin qui. Ci provo lo stesso con l’ultima, per non prenderci troppo sul serio: Molti autori si prendono troppo Sul Serio. Dico davvero. Ridono poco e parlano tanto. Tu sei noto, dalle parti di Torino, per due storie incredibili che mi hanno fatto ridere davvero tanto. Mica le solite storie romantiche che raccontano le gesta dei romanzieri di altri tempi! Parlo dell’episodio del tonno in scatola e quella dell’ape in gola. Ti andrebbe di dirmi qualcosa in più?

Ritenendo, chissà perché, di essere un esperto, scrissi un articolo che mi sembrava divertente: prendevo in giro la pubblicità di un determinato tonno in scatola. Il giorno dopo mi vennero dei dubbi circa la mia competenza in materia di tonni, chiamai il giornale e chiesi: “Non si saranno mica offesi, quei venditori di tonno?”. Mi fu risposto: “Hanno chiamato proprio ora. Dice che faranno causa per venti miliardi di lire”.  O erano due. Comunque non li avevo. Seguì un periodo intensissimo, durato anni. L’episodio della vespa, invece, è legato al fatto che mangio troppo velocemente. Ero lì alle prese con dei pomodori, sentii in effetti qualcosa di strano in bocca (era una vespa) ma, data la mia foga animalesca, mi dissi “Vabbè, mando giù tutto, quel che non ammazza ingrassa”. Un pensiero profetico. La vespa mi punse in gola. Ho scoperto che in queste situazioni saltano sempre fuori degli esperti. E’ una legge di natura. Fino a un attimo prima probabilmente l’esperto non sa di essere tale, ma l’emergenza lo rivela a se stesso. Infatti uno mi disse: “Se non muori nei primi quindici minuti sei salvo”. Chiaramente la persona in pericolo crede ciecamente all’esperto, capitato lì provvidenzialmente. I quindici minuti passarono lenti. Ma dopo fui contentissimo. Per un attimo. Infatti  l’esperto era un cretino: fu proprio allora che iniziò la vera sensazione di soffocamento.  Non vi dico se mi salvai. Comunque le due storie dimostrano che gli esperti sono pericolosi.

Enzo Fileno Carabba* (Firenze1º maggio 1966) è un poliedrico scrittore italiano. È autore di romanzi e racconti fantastici noir. Ha vinto il Premio Calvino 1990 con il romanzo Jakob Pesciolini. Il suo ultimo libro è:

http://www.ibs.it/code/9788807921827/carabba-enzo-f/attila-l-incontro-dei-mondi.html

Per l’elenco completo dei suoi libri in commercio ecco un buon link:

http://www.ibs.it/ser/serfat.asp?site=libri&xy=enzo+carabba

Si ringrazia Francesco Coinu per la foto di Enzo Fileno Carabba.

© Mario Schiavone per Inkistolio: Storie orticanti. RIPRODUZIONE RISERVATA DEI TESTI. 

 

 

 

 

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