Dialogo tra due CS*
in margine alla lettura de LA RESA
di Fernando Coratelli, Gaffi Editore 2013
di Salvatore D’Angelo e Orlando Limone
Dopo aver letto le ultime righe delle 448 pagine de LA RESA di Fernando Coratelli GAFFI Editore 2013 € 16,90 restiamo un po’ in silenzio.
Approfittando di un piccolo intervento ai calcoli, io il libro di Coratelli l’avevo letto tutto d’un fiato dal tredicesimo capitolo in poi. Prima invece lo leggevo “in diretta” a voce alta al mio amico Orlando, non vedente; dal tredici al cinquanta gliel’ho riletto conoscendo già la storia…
Allora che te ne pare? (io)
Beh … intanto ‘sto Coratelli ha un futuro assicurato come sceneggiatore o nella scrittura per il cinema…poi il suo è un modo di narrare insolito per me.…voglio dire tutto in presa diretta molto ritmico…forse troppo…l’intreccio a volte sovrasta il “discorso”…non so..
Io: di sicuro Coratelli ha una forte cultura cinematografica…il suo modo di narrare mi richiama sequenze di Iñarritu, di Quentin Tarantino…la frammentazione dell’azione… l’osservazione/riproposizione della stessa dal punto di vista dei diversi personaggi…questa sorta di diacronia narrativa…il montaggio serrato, la cura dell’intreccio…insomma tipico del cinema di ultima generazione, questo sì…
Orlando: di sicuro ha il merito di riproporre il romanzo di impegno civile….e lo intreccia col privato…il privato dei quattro personaggi principali…beh magari questo sovrasta un po’ troppo l’altro tema…quello dell’attacco dei terroristi islamici e delle manipolazioni dei “Servizi” per orientare in una certa direzione l’opinione pubblica….e poi …vi leggo un occhio troppo pessimista su una generazione…. Quanti anni ha Coratelli?
Io: non so, forse naviga sui quaranta….
Orlando : e tu che ne pensi?..
Io: Beh, intanto Coratelli mi pare un ottimo narratore…si, insomma, uno che conosce i codici della narrazione….ti dirò, dopo tanta dissoluzione delle strutture narrative eccetera eccetera…..un sano ritorno a certe regole base non mi pare cosa malvagia…..Magari è di scuola troppo americana (penso a Pietro Di Donato, Don De Lillo, Thomas Pinchon)…però mi fa pensare anche allo stile asciutto di Luigi Bernardi…quello delle tre storie di Atlante Freddo….tutto al presente, in presa diretta, eliminando ogni obsoleto “device” formale …. proprio come l’evidenza fotografica del cinema d’azione … anche se, rispetto a Bernardi, che lavora sulla massima sottrazione, qui Coratelli procede per accumulazione. Poi sono d’accordo su quanto dici, circa il rilancio del romanzo d’impegno/riflessione civile…di recente avevo riletto LE MONETINE DEL RAPAHAEL, l’interessante e ruvido romanzo politico di Franz Krauspenhaar, non a caso pubblicato da Gaffi lo stesso autore de LA RESA
Orlando : Ma non ti pare che non ci sia perfetto equilibrio tra “storia” e “discorso”?…… non trovi sbilanciamento ?… c’è qualcosa che non mi convince molto…
Io: mah…non so…a me pare convincente il mix tra “mostrare” e “narrare”….mi pare che L’Autore non prevarichi… cede volentieri la scena ai personaggi e all’azione: regola d’oro del buon narrare classico…l’autonomia dei personaggi rispetto all’Autore. Poi ti dirò… trovo interessante le simmetrie costruite…..sia con i personaggi sia con la struttura narrativa…
Orlando : che vuoi dire…
Io: hai notato come i personaggi sono opposti e simmetrici gli uni agli altri?….Tommaso simmetrico ad Agnese ..eroi quasi/positivi…ma entrambi alla fine ricattabili e piegati in qualche modo al “gioco” della resa allo statu quo… lui e lei psicologicamente simili…nel carattere voglio dire… poi la simmetria tra Andrea e Teresa: più cinico e leggero lui, magari più sprovveduto, e ugualmente cinica lei, ma più pronta a trarre vantaggio dalla “resa” allo statu quo … dal momento che accetta di difendere il cinico e corrotto onorevole Misaglia, che le prospetta già una carriera parlamentare….e mi pare che tutto lasci intendere che finirà per accettarlo questo percorso….
Orlando:.. si ..hai ragione
Io: stesse simmetrie per i personaggi di contorno: Antonella vs Marta, Fanuzzi il Commissario vs Andy l’Agente americano…. E poi la struttura: l’azione si apre con una frammentazione narrativa…iterando le stesse azioni ri-presentate dal punto di vista dei vari personaggi e si conclude con lo stesso procedimento…. come a chiudere gli intrecci e i personaggi in una struttura ben modellata…Insomma , a dispetto dell’apparente leggerezza…della scorrevolezza ritmica ..c’è un buon lavoro di organizzazione e costruzione, non credi?
Orlando : beh si…quello che dici è vero…. Ma c’è troppo pessimismo…. I personaggi mi sembrano troppo cinici… e troppo fragili allo stesso tempo…rassegnati senza lottare…
Io: Questo è vero…ma a me sembra che Coratelli abbia voluto ritrarli proprio così…per quello che sono del resto – e ne converrari – questi non sono più tempi di “grandi narrazioni”… son tempi di disillusione cinica… i personaggi faticano a trovare un “centro di gravità permanente”….figli – o forse nipoti- dell’età dell’impegno, pienamente immersi nel “postideologico”…nella liquidità dei tempi attuali….
Orlando : Eh sì…magari questo a me e a te … nati al “sociale” nell’immediato postsessantotto … balza ancor di più agli occhi…perché siamo della generazione precedente…quella dei Cinquanta/Sessantenni ormai… nonostante continuiamo a illuderci di essere sempre in trincea…
Io: Ecco, è così…. E mi pare che Coratelli , con LA RESA , proprio questo vuole mettere in evidenza…cioè vuole renderlo plastico…sia sul piano del “privato” dei personaggi sia su quello del “pubblico” e del “politico” della storia : il famoso “Discorso”, cioè il sottotesto narrativo .. il pericolo e il vicolo cieco in cui si è cacciata la nostra società…l’Occidente che avrebbe dovuto essere patria dell’Illuminismo, della Ragione, della Democrazia…e che invece, viene fagocitato da una Borghesia cinica, finanziarizzata, mondializzata… e quest’ultima accetta il gioco nichilista dei terroristi di turno (qui quello dei fondamentalisti /islamisti)..lo strumentalizza e ne “orienta” ai propri fini le strategie…
Orlando :…e noi, cioè la gente comune, in mezzo senza più bussole …con buona pace per quelli che avrebbero dovuto essere i valori di riferimento…
Io: Ecco, penso che questo sia il “Discorso” che Coratelli voglia far emergere dalla sua “Storia” narrata… la Resa a tutto questo… con la conseguente necessità di opporvicisi …. proprio perché il quadro che ci prospetta è così tragicamente cinico….amaro… e con le grottesche spettacolarità del caso…..
Orlando : eh sì…. Molto belli i passaggi critici sulla spettacolarizzazione/banalizzazione operata dai mass media al cospetto di vicende così gravi e attuali…cose affatto da “fabula”….ma cronaca ancora attualissima.
Io : Giusto…e – a ben vedere- un personaggio positivo forse c’è …. quel Fabio Rocchi/reporter che non rinuncia a fare bene il suo mestiere…. non a caso è appena disegnato e non ha nemmeno un “exit” ben definito nella struttura narrativa …. che, non dimentichiamolo, è costruita per mettere in rilievo proprio il “grigiore” la “linea d’ombra “ di sfondo nella quale si muovono le forze che vogliono il gioco dello statu quo …. dello “scontro di civiltà”… del “nemico esterno” verso il quale far compattare una società estremamente frammentata e sfilacciata, senza grandi idealità…
Orlando : Un’indicazione…una porta aperta insomma…
Io: Mi pare proprio di sì…. Ma insomma, che te n’è parso? Ne è valsa la pena comprarlo e leggerlo?
Orlando: Eh che vuoi…come sto combinato io…che non vedo…. o chissà proprio perché non vedo forse “vedo” un po’ meglio…. No no….. credo che ne sia valsa la pena…davvero…
Vale sempre la pena leggere e riflettere….. di modo che la lettura sia “voce e forza” … mi pare che questo abbia scritto Coratelli come dedica sulla nostra copia, vero?…
Io: proprio così.
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*CS Cinquanta /Sessantenni