Solo i poveri cristi lo sanno.

Ecce Homo 2013. dell'artista campano Raffaele Bova. In questo grottesco momento storico accadono cose difficili da raccontare. Ho provato  a descrivere quella che qui, in Campania… (Italia eh. non Marte, sempre Italia!)… chiamiamo  vita quotidiana. Girando fra le strade, ascoltando le persone e osservando ogni vita. Ogni storia. Pure quando sono “inventate”, queste storie, hanno sempre a che fare con la vita vera. Sempre.

http://terranera-mareblu.comunita.unita.it/2013/10/16/crisi-italiana-a-come-analista-economico-che-conta-e-a-come-asino-che-fatica/

Buona lettura e buona condivisione!

ps e grazie di cuore a tutti voi. siete davvero tanti come lettori. Sono felice e onorato di questa cosa, perchè queste storie appartengono a tutti. Non solo a chi vive in questa terra del sud oggetto di cronaca nera, rossa o gialla.

Storie con cani gatti e altri dolci animali: Quelle che ami tu.

Gatto Casertano adottato.
Mollie: Cagnolina cilentana pezzata dolce e docile. Abbandonato da contadini che la maltrattavano. Adottata a tre anni, è vissuta a lungo presso casa di un’apicoltrice cilentana che si è presa cura di lei, fino a quando ha lasciato le colline verdi per un mondo migliore.
Briciola: Gatta sarda rossiccia. Abbandonata a pochi giorni di vita, in seguito è stata ritrovata in compagnia di altri tre gattini abbandonati. Adottata assieme agli altri cuccioli è vissuta a lungo. Facendo la felicità della famiglia che l’ha protetta.
Bastet e Bianchina: Gatte casertane, abbandonate di piccole e poi ritrovate per strada-nei pressi di una libreria- in seguito a segnalazione dei passanti.La libraia che le ha adottate ha dato loro casa e cibo. Pure se intollerante al pelo dei gatti. Le due gattine ricambiano da anni quel gesto così altruistico con adorabili fusa e tanta compagnia.
FINE
No, non finiscono qui le storie. Non esistono solo quelle belle.
Leo, Mina, Milù, Ciccio, Carola, Bastiano, Tommy, Nuvola, Antony.
Sono i nomi di cani e gatti abbandonati-maltrattati-uccisi nella piena indifferenza di altri umani.
Fine?
A queste storie, purtroppo, non sempre segue la parole FINE.

Se Maltrattare e-o Abbandonare gli animali è disumano e costituisce reato punibile…
RICORDA CHE: RIMANERE INDIFFERENTI È MOSTRUOSO.
Per saperne di più e fare qualcosa: http://www.dibattitoaperto.it/

5 domande a: Antonella Troisi, insegnante e poetessa autodidatta.

Copertina-Imago-Antonella Troisi

“Io, laureata in Scienze Agrarie, che mi metto a scrivere poesie, ma figurati…”

(Antonella Troisi*)

Scrivi poesie e insegni nelle scuole superiori. Secondo te nelle scuole italiane perché si legge sempre “certa” poesia e non “altra” poesia?

Forse per i professori è più facile restare legati a ciò che hanno studiato, al passato e non aprirsi al nuovo, alla sperimentazione.  A tutto questo bisogna aggiungere che i docenti sono legati alle programmazioni dettate dal Ministero, per cui il cambiamento verso “un’altra poesia” dovrebbe venire dall’alto.

Come e quando hai deciso di cimentarti con la poesia?

È accaduto per caso. Circa tre anni fa ho iniziato la collaborazione con il collettivo di Poetarum Silva. All’epoca era appena nato e mi piaceva postare sulla bacheca canzoni e poesie. La fondatrice e cara amica Natàlia Castaldi mi osservava da lontano (lei vive a Messina ed io a Salerno) e più volte aveva espresso la convinzione che io potessi scrivere. Cosa che non avevo mai creduto di poter fare. Io, laureata in Scienze Agrarie, che mi metto a scrivere poesie, ma figurati.  Un giorno leggendo una poesia su un blog la commentai con i versi di una mia poesia scritti di getto (“Segno”) e da allora non ho più smesso. Ho capito quel giorno di aver trovato il modo di esprimere tutto il mio vivere, quello che sento dentro.

Fra i poeti per te di riferimento, fra quelli non viventi, pensando ad almeno tre nomi…quali ti vengono in mente?

Salinas, Merini altri poeti: preferisco quelli ermetici, perlopiù.

Internet è un mondo vasto: Hai contatti con poetesse che non vivono in Italia ma che leggono (o scrivono) poesia in italiano?

 No, mi scrivo solo con quelle italiane.

Secondo te si scrive per tutta la vita, oppure basta farlo fino a quando si ha qualcosa da dire?

Si scrive solo fino a quando si ha qualcosa da trasmettere, il che non esclude che sia per tutta la vita. In questa fase della mia vita, per me, è un momento di stasi poetica. Vivo un momento complesso della mia vita. Di conseguenza non riesco a concentrarmi sulle mie emozioni per cui non riesco a scrivere. Sono sicura che passerà… ma se così non sarà, ritengo che sia stata un’esperienza positiva. Con la quale ho capito che in ognuno di noi ci sono delle abilità nascoste: aspettano solo il momento giusto per farsi scoprire.

*Antonella Troisi è un’insegnante e poetessa campana. Scrive  in rete e su carta.  Ama cani, gatti e le storie narrate a voce. Pur non essendo parente del famoso comico è brava a raccontare storie molto divertenti basate sulle peripezie che vive da insegnante. Il suo ultimo libro è: http://www.ibs.it/code/9788890719073/troisi-antonella-zzz99-spurio/imago.html

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