biennale architettura 2010 – foto gm
Mario Schiavone – Il segreto
Non sono tanti i momenti che ho condiviso con mio padre, dopo la morte di mia madre era accaduto di vedersi ma non di stare assieme facendo cose che fanno un padre e un figlio. Lui sapeva di me più o meno quello che mi era accaduto dalla nascita fino all’ultimo compleanno trascorso con mia madre. Il tempo di prima: quando lei c’era ancora e io avevo solo tredici anni. Del tempo di dopo non ricordo molto, a parte i funerali e tutte quelle frasi di circostanza che dice la gente quando muore qualcuno. Ricordo bene che a promettere di volermi stare vicino erano in tanti, a farlo davvero uno solo. Lui era un compagno di quartiere fidato che sapeva molte cose dei nostri paesani. Si chiama Carlo, ma tanti lo chiamavano Lampadina. Se sapevo qualcosa su mio padre…
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