Est quod Est di Giovanni Campi.

 

Paul Klee. Città con cattedrale gotica.
Paul Klee. Città con cattedrale gotica.

Il Signore si trovava, come in un più che imperfetto presente, ora al di qua della città senza niente sopra, ora al di là della città senza niente sotto; ora al di qua della città circonferenza, ora al di là della città quadrato; ora al di qua della città esagono, ora al di là della città fortezza. E viceversa: ora ad di là della città senza niente sopra, ora al di qua della senza niente sotto; ora al di là della circonferenza ora al di qua della quadrato; ora al di là della esagono, ora al di qua della fortezza. E allo stesso modo ora sopra, ora sotto; e viceversa.

Se cosí le cose, ma come non si sa, né se cosí; ma se  cosí le cose, il signore si trovava insieme al di qua e al di là d’ogni angolo, lato, punto, porta, scala, torre, della e delle città; e sopra e sotto d’essi e d’esse, allo stesso modo, quasi eccedente ed ecceduto insieme: limite di tutte le cose, e da di esse nessuna limitato; o, al contrario, le cose limite e d’esso non limitate.

Poste supposte la e le città senza niente sopra e senza niente sotto, per esempio, il signore, ora al di qua dell’une, ora al di là dell’altre, e ora al contrario, era ecceduto o eccedente? o, in presenza del come si è detto piú che imperfetto presente, l’uno e l’altro insieme? E se d’essa e d’esse ora sopra, ora sotto, ― cosa come dire? se, per esempio, sopra la e le città senza niente sotto e sotto la e le senza niente sopra, il signore ecco che  avrebbe potuto dirsi ecceduto;  ma se invece sotto l’una e l’une e sopra l’altra e l’altre, eccedente, se pure eccedente un che, che non ammetteva eccezioni. E quale ― la regola?

Forse non c’era regola, e questa ― la regola.

Come se la regola fosse soltanto una mancanza di regole, una totale, assoluta mancanza di regole.

Forse non c’era limite, né misura, né regolo per, e questi    il limite, la misura, il regolo. E né manco c’era legge, e questa   la legge.

 

 

Certe sere, se un tornado bussa alla porta, è colpa dei Rough Combo!

 

Ci sono sere in cui  del mondo non ne puoi più. Momenti in cui vorresti ascoltare – oltre al vento e alla pioggia autunnali- solo della buona musica.

Piccola nota doverosa: sono un appassionato e non un addetto ai lavori. Per questa ragione credo che la migliore musica sia quella che ci emoziona proprio quando niente sembra colpirci…

Mentre vi scrivo, oltre la finestra di casa mia si scatena un vero inferno di pioggia e grandine. Temo che qualcosa voglia colpirmi davvero!

Forse, il temporale lì fuori, ha preso forza perché sto scrivendo di musica: io da piccolo sognavo di fare questo… e ora che la magia si avvera accade di tutto: un tornado, forse, vuol portarmi via da casa mia!

Vado a coprire le finestre con delle robuste tavole di legno.

Voi, se potete, ascoltate i pezzi del trio Rough Combo: MaxPieri (Basso e Voce), Michele Murante (Sax) e Oscar Pisanti (Batteria) hanno un buon “tocco” da bravi musicisti, perchè capaci di far musica con una buona intesa creativa. Ho le prove: il loro recente progetto THE BASEMENT TAPES è ricco di spunti musicali davvero accattivanti.

Se sopravvivo a questo tornado giuro che torno qui su inkistolio con 5 domande al cantante di questa band campana: Max Pieri.

ps I tre tipi di cui vi ho parlato fanno un blues che a me piace un sacco, perché mi ricorda proprio la musica blues genuina che mi faceva ascoltare mio zio Lino (operaio e chitarrista blues piemontese) quand’ero piccolo.

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