Peppe Lanzetta risponde a Aladdin Malek

In merito a questa lettera di Aladdin Malek, lo scrittore Peppe Lanzetta ha deciso di narrare la sua visione di mondo, qui  e ora: senza pensarci due volte.

Eccola:

La vita nonostante tutto.
Nei gerani dei balconi che s’affacciano sui Rom, sui loro appartamenti vista mare, sulle loro facce segnate e sulla rabbia di quelli che PRIMA GLI ITALIANI…
Sono siiti, sono Rom, sono Noemi, sono le tante vittime lasciate per terra mentre il mondo grida, si affanna, corre negli ipermercati della vita cercando un po’ d’amore che non trovano negli scaffali, nonostante il prendi ora e paghi a Natale…
La vita nonostante tutto.
Negli sguardi dei ragazzi che coi loro smartphone sognano i Caraibi a buon mercato con qualcuno che dica loro: lunedì dopo la spiaggia si comincia a lavorare, puoi anche chiamare a casa e avvisare i tuoi genitori…a tempo indeterminato!
La vita nonostante tutto.
Negli occhi delle ragazze violentate, sui loro abiti stracciati sulla dignità di alzarsi e andare a denunciare chi non sopporta addii, separazioni, chi crede che una donna sia una proprietà e il notaio che ha firmato il rogito era ubriaco e strafatto e non ha specificato bene…
La vita nonostante tutto.
Nel petrolio del Venezuela e sulle palpebre dei bambini di Caracas, su quelli dello Yemen, sulle foto che hanno ricevuto un Pulitzer, sul coraggio di chi si avventura per documentare orrori che hanno dimenticato cosa sia la vita, nonostante tutto.
La vita sui dazi americani, sulla iperattività dei cinesi, sulle t shirt dei ragazzi americani che contestano i loro padri che tornano a casa armati di tutto punto, per difendersi, per credere di essere più forti, più sicuri, più machi, più sceriffi, più tutto ma da giovani erano andati a Woodstock e ora l’hanno dimenticato…
La vita sulla vita che passa nonostante tutto perché ci sarà un futuro, perchè ci sarà un cammino, perchè dopo essere andati sulla luna e su Marte qualcuno da lì dirà: Ma che cazzo state combinando voi piccoli uomini? Nelle Borse quotate pure le paure di cui siete portatori e il dow jones sale e scende come le vostre idiosincrasie, come le vostre frustrazioni, come i vostri sguardi sempre più arrossati e iniettati di benzina…
La vita nonostante tutto.
Su un albero di pesche, di ciliegie, sulle fragole col limone.
Sulla brillantina dei papà che non ci sono più.
Sulle fotografie di quando eravate piccoli e s’aspettava l’estate per scrollarsi di dosso i Nasdaq dell’inverno.
La vita, nonostante tutto.
Peppe Lanzetta.

 

Est quod Est di Giovanni Campi.

 

Paul Klee. Città con cattedrale gotica.
Paul Klee. Città con cattedrale gotica.

Il Signore si trovava, come in un più che imperfetto presente, ora al di qua della città senza niente sopra, ora al di là della città senza niente sotto; ora al di qua della città circonferenza, ora al di là della città quadrato; ora al di qua della città esagono, ora al di là della città fortezza. E viceversa: ora ad di là della città senza niente sopra, ora al di qua della senza niente sotto; ora al di là della circonferenza ora al di qua della quadrato; ora al di là della esagono, ora al di qua della fortezza. E allo stesso modo ora sopra, ora sotto; e viceversa.

Se cosí le cose, ma come non si sa, né se cosí; ma se  cosí le cose, il signore si trovava insieme al di qua e al di là d’ogni angolo, lato, punto, porta, scala, torre, della e delle città; e sopra e sotto d’essi e d’esse, allo stesso modo, quasi eccedente ed ecceduto insieme: limite di tutte le cose, e da di esse nessuna limitato; o, al contrario, le cose limite e d’esso non limitate.

Poste supposte la e le città senza niente sopra e senza niente sotto, per esempio, il signore, ora al di qua dell’une, ora al di là dell’altre, e ora al contrario, era ecceduto o eccedente? o, in presenza del come si è detto piú che imperfetto presente, l’uno e l’altro insieme? E se d’essa e d’esse ora sopra, ora sotto, ― cosa come dire? se, per esempio, sopra la e le città senza niente sotto e sotto la e le senza niente sopra, il signore ecco che  avrebbe potuto dirsi ecceduto;  ma se invece sotto l’una e l’une e sopra l’altra e l’altre, eccedente, se pure eccedente un che, che non ammetteva eccezioni. E quale ― la regola?

Forse non c’era regola, e questa ― la regola.

Come se la regola fosse soltanto una mancanza di regole, una totale, assoluta mancanza di regole.

Forse non c’era limite, né misura, né regolo per, e questi    il limite, la misura, il regolo. E né manco c’era legge, e questa   la legge.

 

 

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