Vorrei imparare una lingua che sia rispettosa dei silenzi, del non detto, della parola assente…(Canio Loguercio).
In quanti siete, da dove venite e quanti fiorini pagate alla vostra mente, per testi così vivi?
Ci sono delle canzoni che aspettano anni per avere la parola giusta al posto giusto. Ho capito che non devo starci molto addosso ai miei testi.. Ho imparato ad aspettare, anche perché non ho contratti che mi obbligano a fare presto.. Spesso ci penso in macchina o facendo lungo passeggiate.. Ovviamente sono testi creati su misura per delle melodie.. stiamo parlando di canzoni, cioè di una faccenda molto complessa, un territorio purtroppo pieno zeppo di frasi fatte e di luoghi comuni che sono sempre in agguato.
Scrivo quasi tutto in una specie di napoletano un po’ reinventato, non perché voglia collocarmi nel filone della musica popolare o seguire le orme della tradizione.. Tutte cose rispettabilissime, ma che non mi appartengono.. Della canzone classica napoletana colgo la grande suggestione, la deriva emotiva in cui mi abbandono per condividerne il pathos.. ma la mia scelta del napoletano non ha niente a che vedere con la tradizione.
Ci parleresti delle tue collaborazioni musicali con altri artisti?
Da anni lavoro con Rocco De Rosa, uno dei migliori musicisti e compositori nel panorama italiano, e poiché ho la fortuna di essergli amico, non mi lascio certo sfuggire la possibilità di lavorare con lui.. In tutti i miei dischi c’è il suo suono, la sua creatività, le sue invenzioni melodiche.
E in tanti anni di attività, prima con il gruppo Little Italy e poi con l’etichetta indipendente Officina, ho avuto modo di conoscere tanti artisti e quindi non mi è stato difficile coinvolgerli nei miei progetti musicali.. Penso a Peppe Servillo, Raiz, Maria Pia De Vito, Michele Rabbia, Paolo Fresu, Daniele Sanzone degli ‘A67, ecc.. Inoltre, sono molto curioso e mi piace conoscere e sperimentare.. cosa che ho imparato soprattutto frequentando gli “spazi multicodici” della Radio Rai di Pinotto Fava di qualche tempo fa, e allora ho cominciato a condividere i miei progetti con poeti, artisti, ecc.
Alcuni nomi? Poeti come Gabriele Frasca, Lello Voce, Rosaria Lo Russo, Tommaso Ottonieri, Enzo Mansueto, Sara Ventroni, Gilda Policastro, Maria Grazia Calandrone, Lidia Riviello, Franco Arminio, Giuseppe Boy.. ma tantissimi altri, a volte in veri e propri happening, reading collettivi.. come, ad esempio, col progetto AMARO AMMORE al Festival Teatri di vetro, o LUNTANO AMMORE al Festival Ethnicus.. o ETERNAMMORE, al Teatro Civile Festival di Festambiente o al Festival di Ravello.. o col progetto PASIONES con poeti italiani e poeti cubani a l’Habana.
Tragico ammore, forse, fa rima con rancore: nutri indignazione o rispetto nei confronti chi non riesce a cogliere la bellezza anche negli amori finiti?
Ma no, gli amori veri non finiscono mai. Possono rimanere “sospesi” per qualche mese, qualche, anno, una vita intera, ma non finiscono.. Sarà pure un paradosso, ma chi parla o scrive di amori finiti, in realtà parla di cose estremamente vive dentro di sé, talmente vive e pungenti che possono certo provocare dolore, sintomo evidente di un fuoco che continua a bruciare.. Le canzoni d’amore, quelle “tragiche”, provano per l’appunto a descrivere uno stato di sospensione..
Ci parleresti del tuo prossimo disco?( in uscita per la rivista In pensiero curata e pubblicata dal coraggioso Direttore Editoriale di Squilibri edizioni!)
Del prossimo numero della rivista non so dirti molto.. Posso solo dirti che il CD allegato è un po’ una sfida con me stesso.. E’ una raccolta di molte mie canzoni in versione “lo-fi”, realizzate senza l’aiuto di nessuno, capovolgendo completamente la mia storica attitudine alle collaborazioni, al coinvolgimento, alla condivisione.. Ho fatto tutto da solo. Cantato, suonato, registrato.. Con la mia chitarra, un vecchio Mac e Garage Band.. Però sono contento e abbastanza soddisfatto del risultato…Con Squilibri avevo già fatto il Libro + CD + DVD MISERERE e mi fa davvero piacere che questo lavoro esca con loro. Pubblicano delle cose veramente belle..
C’è una lingua dialettale del sud italia, oltre a quelle che già parli, che vorresti imparare?
Vorrei imparare una lingua che sia rispettosa dei silenzi, del non detto, della parola assente.. Vorrei scrivere canzoni di un solo verso o di un solo fonema sussurrato.. e riuscire a comunicare come la forza di uno sguardo, magari di un ragazzo o una ragazza di uno di quei sud a cui ti riferisci.. Ma io non studio, non mi applico, in fondo scrivo solo canzoni di musica leggera, in perenne attesa della parola giusta da mettere al posto giusto.
© Mario Schiavone 2014 per Inkistolio: Storie Orticanti. RIPRODUZIONE TESTI RISERVATA.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.