5 domande orticanti a Antonio Maria Logani: uno scrittore divertito e divertente!

Antonio Maria Logani-Scrittore“Bene. Vuoi fare lo scrittore. Allora improvvisami quello che ti passa per la mente. Oppure improvvisami un racconto…”(Antonio Maria Logani*)

Da quanto tempo scrivi e cos’è per te la scrittura?

Scrivo da molto prima che iniziassi a lavorare, quindi dal 1960. La scrittura non è altro che quel pensiero libero, a volte fantasioso, messo nero su bianco.

Parteciperesti mai a un talent show sulla scrittura?

Sì. Soltanto se per talent-show si intende improvvisazione di un racconto o di una favola da parte dei partecipanti. (vedi improvvisazioni musicali).

Cosa manca ai lettori italiani… considerata la loro latitanza nei confronti delle biblioteche?

Ai lettori italiani manca la disciplina educativa. Quella disciplina letteraria che per me sarebbe d’obbligo  sin dalle elementari. (Vedi lingua inglese). Anche se è impossibile far uscire l’amore insegnandolo. Se non ami, non senti, una cosa non la puoi capire. Così è il talento e così è la latitanza dalle biblioteche.

Che cosa diresti a un figlio o nipote capace di porre una domanda tipo: Vorrei fare lo scrittore, cosa ne pensi?

A mio nipote o figlio o semplicemente un richiedente consiglio, direi e chiederei; -Bene. Vuoi fare lo scrittore. Allora improvvisami quello che ti passa per la mente. Oppure improvvisami un racconto o una favola partendo, ad esempio, “aveva una casetta piccolina in Canada”.

Cosa stai scrivendo in questo periodo?

Sto lavorando a due romanzi; Sex,drug,spaghetti e Rock&roll, e Il manuale del vero coatto.

Antonio Maria Logani* è uno scrittore italiano. Ha una pagina fb molto attiva su cui c’è scritto che vive presso: “Ho chyu han 451”. 

Il suo blog personale è questo: http://logani.wordpress.com/

Il suo ultimo libro in formato e-book “Fatti & misfatti” appena uscito, lo trovate qui:http://www.amazon.it/Fatti-Misfatti-Ernesto-Antonacci-ebook/dp/B00GSUS3R8/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1385567179&sr=1-1&keywords=fatti+e+misfatti+logani

L’antropolog(i)a che amo.

Oggi vi racconto di quando ero piccolo e in classe ci dicevano qualcosa come: “Oggi farete un Tema d’Italiano”. Poi l’insegnante andava alla lavagna e scriveva tre tracce. Io, per pura pigrizia, sceglievo sempre la traccia: “Parlo di…”. Così riempivo 4 mezze pagine di quadernone con pensieri davvero assurdi e storie- o frammenti di storie- che parlavano di episodi davvero incredibili. Allora abitavo in piena campagna. Credevo nel potere di oggetti  per me sacri e misteriosi: pietre di fiume, chiavi fabbricate per i portoni delle case antiche e altri oggetti – in apparenza- inutili come le forbici con la ruggine e i sacchetti di stoffa dotati di lacci. Molto tempo è passato da quando cercavo- e coccolavo- quegli oggetti. Non sono mai diventato un investigatore privato, né il capo di una squadra tipo “goonies”. Non ero come Chunk, ma poco ci mancava. Ora, tutto questo, non so davvero cosa possa c’entrare con questo blog letterario. Ovviamente la storia che volevo raccontarvi è un’altra, forse questa: sto cercando serenità mentale per completare i primi due capitoli di una nuova storia molto bella. Quindi, pure se non ho scritto per davvero, in queste ore ho raccolto tutte le idee e gli appunti e quello che mi serviva. Sapete cosa odio di più? I buoni propositi: non li rispetto mai. Sono pigro, l’ho scritto no? Ok. Non vi annoio: la verità è questa… a breve su questo blog un nuovo episodio del Racconto a puntate di Riccardo Poli. Poi cinque nuove domande a una scrittrice di poesie e… e…un racconto inedito di Ilaria Scarpiello. Per oggi, causa stanchezza mentale, dico “passo, a voi le carte”. No, neanche questa forse è  la completa verità: L’unica cosa vera che mi sento di dire… è questa: “Stellina mia ti amo tantissimo. Ho comprato la pazienza dei lettori e questo spazio web per dirtelo qui e ora. Tutto il resto conta, fino a un certo punto. Quindi, ora lo dico in modo chiaro, questo pensiero è per te. Solo per te. Da quando ero piccolo a oggi tante cose sono cambiate ma il colore dei tuoi occhi, il profumo dei tuoi capelli e l’odore del tuo amore è quello di sempre. W l’amore. Ps sento rumore d’uova, vengo in cucina ad abbracciarti. Meglio baciarti ora e subito, altrimenti non vale!”

Ps Chiedo scusa ai lettori. Da domani le comunicazioni letterarie di questo blog diventeranno di nuovo “normali” e ordinarie. L’amore, quando è vero, causa anche un cortocircuito.

5 domande (meno 10): intervista alla scrittrice Marilù Oliva.

Ossi di seppia, fiori e libri.

“…la letteratura serve per scuoterci, non per assopirci.”( Marilù Oliva*)

Hai curato una raccolta di racconti contro il femminicidio.  Secondo te perché questa violenza assurda riceve attenzione SOLO quando narra tristi storie di cronaca nera?

I casi di femminicido sono sempre una triste sequenza di cronaca nera. Che i media poi li infarciscano di sensazionalismo è una questione che si dovrebbe affrontare e risolvere, semmai, appellandoci non più solo a un codice etico che, di fatto, non viene rispettato, ma anche – mi auguro, un giorno – a una regolamentazione ben precisa. Oggi, però, ne siamo ben lontani e alcune riviste – insieme ad alcuni programmi televisivi – tendono a sfruttare questi delitti, caricandoli di tinte patetiche e spettacolari solo per aumentare lettori e audience.

Sul tuo blog “Bugiardino” -che curi per la Comunità dell’Unità- recensisci libri. Con un formato diverso dal solito…  e con viva passione. Ti andrebbe di dirmi come scegli i titoli e i generi letterari?

Il discrimine è uno solo. Alla fine del libro, se mi è piaciuto, mi domando: “Può essere utile a qualcuno?”. O meglio: “Posso trasformarlo in medicina per la mia farmacia/libreria virtuale?” Se la risposta è sì, allora procedo. Il tutto parte dalla convinzione che un libro, se valido e completo, possa medicare le nostre ferite, alleviare i nostri problemi, fare compagnia alle nostre insicurezze, farci sentire meno soli, insomma: contribuire, con la sua portata medicamentosa, a farci sentire più in sintonia con l’esistenza. Questo processo avviene soprattutto quando un romanzo non è rassicurante: la letteratura serve per scuoterci, non per assopirci.

Ti occupi, fra le mille cose che fai, di “forme” letterarie da trasmettere. Insegnando nelle scuole. I tuoi allievi leggono libri secondo te? Se sì, sono libri di qualità?

Cerco di condividere coi miei allievi l’amore per la lettura. Leggiamo molto, in classe, discutiamo e lavoriamo sui testi, organizziamo incontri con gli autori. Li coinvolgo in biblioteca, alterno ai romanzi lezioni di cinema affinché studino i passaggi dallo scritto al film. Insomma, io ci provo. Ovviamente solo con libri che mi sembrano di qualità.

Viviamo in un Paese dove ci sono critici ovunque. Abbondano quasi quanto i premi letterari. Pure chi non ha formazione letteraria… si occupa di “critica”. Secondo te la critica letteraria (qualificata e corretta) aiuta  a diffondere  la voglia di leggere?

Sì, la critica letteraria aiuta  a diffondere  la voglia di leggere, ma solo quando – come dici tu – è qualificata e corretta. Il problema è che il 50% della critica non è qualificata e, del restante 50%, una buona parte è qualificata, ma pretenziosa e snob e ha una concezione elitaria della letteratura. Le manie di superiorità ottengono solo l’effetto di distanziare il potenziale lettore, non di invogliarlo.

Ti andrebbe di parlarmi del tuo prossimo libro?

Più che un libro si tratta di un progetto. Quello che posso dirti è che – al di là dei protagonisti – il leit-motiv è un inseguimento del tempo.

Marilù Oliva* vive a Bologna. Insegna lettere alle superiori e scrive. Con Elliot ha pubblicato la Trilogia della Guerriera, saga dedicata alla conturbante e dannata Elisa Guerra, detta La Guerrera: ¡Tú la pagarás! (2010), finalista al Premio Scerbanenco, Fuego (Elliot, 2011) e Mala Suerte (2012). Per Elliot ha curato l’antologia Nessuna più, 40 scrittori contro il femminicidio (2013). Ha scritto racconti per il web e per antologie, ha collaborato alla stesura dei manuali di storia Cappelli per il triennio delle superiori, ha redatto testi di critica e saggistica, l’ultimo è uno studio sulle correlazioni tra la vita e le opere del Nobel colombiano Gabriel García Márquez: Cent’anni di Márquez. Cent’anni di mondo (CLUEB, 2010).  È redattrice per diversi blog, tra cui Carmilla, l’Unità e Thriller Magazine.

Il suo sito è: www.mariluoliva.net

©Mario Schiavone per Inkistolio: Storie orticanti. RIPRODUZIONE RISERVATA DEI TESTI E DELLE FOTO.

Crea un sito web o un blog su WordPress.com

Su ↑